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Competenze chirurgiche | Tecnica di fissazione temporanea con “vite percutanea” per frattura della tibia prossimale

La frattura della diafisi tibiale è una lesione clinica comune. La fissazione interna con chiodo endomidollare offre i vantaggi biomeccanici della fissazione mininvasiva e assiale, rendendola una soluzione standard per il trattamento chirurgico. Esistono due principali metodi di inchiodatura per la fissazione con chiodo endomidollare tibiale: l'inchiodatura soprapatellare e quella infrapatellare, oltre all'approccio parapatellare utilizzato da alcuni studiosi.

Per le fratture del terzo prossimale della tibia, poiché l'approccio infrapatellare richiede la flessione del ginocchio, è facile che la frattura si inclini in avanti durante l'intervento. Pertanto, l'approccio sovrapatellare è generalmente raccomandato per il trattamento.

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▲Illustrazione che mostra il posizionamento dell'arto interessato attraverso l'approccio sovrapatellare

Tuttavia, in presenza di controindicazioni all'approccio sovrarotuleo, come l'ulcerazione locale dei tessuti molli, è necessario ricorrere all'approccio infrarotuleo. Come evitare l'angolazione dell'estremità della frattura durante l'intervento chirurgico è un problema che deve essere affrontato. Alcuni studiosi utilizzano placche in acciaio a piccola incisione per fissare temporaneamente la corticale anteriore, oppure utilizzano chiodi di bloccaggio per correggere l'angolazione.

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▲ L'immagine mostra l'uso di chiodi di bloccaggio per correggere l'angolazione.

Per risolvere questo problema, studiosi stranieri hanno adottato una tecnica mininvasiva. L'articolo è stato recentemente pubblicato sulla rivista "Ann R Coll Surg Engl":

Selezionare due viti in pelle da 3,5 mm, vicino alla punta dell'estremità rotta, inserire una vite in avanti e indietro nei frammenti ossei su entrambe le estremità della frattura e lasciare più di 2 cm fuori dalla pelle:

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Bloccare la pinza di riduzione per mantenere la riduzione, quindi inserire il chiodo endomidollare secondo le procedure convenzionali. Dopo l'inserimento del chiodo endomidollare, rimuovere la vite.

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Questo metodo tecnico è adatto a casi particolari in cui non è possibile utilizzare approcci sovrarotulei o pararotulei e non è raccomandato di routine. Il posizionamento di questa vite può influenzare il posizionamento del chiodo principale o potrebbe esserci il rischio di rottura della vite. Può essere utilizzato come riferimento in circostanze particolari.


Data di pubblicazione: 21 maggio 2024